
E’ del 30 maggio 1988, infatti, la legge che istituiva l’Asi, a coronamento di una storia cominciata nel 1959, con la nascita della Commissione nazionale per le ricerche spaziali e che il 15 dicembre 1964 aveva portato l’Italia ad essere fra i pochissimi Paesi a lanciare un suo satellite, il San Marco 1, grazie a Luigi Broglio, pioniere dell’Italia spaziale al quale oggi è stato dedicato l’auditorium dell’Asi.
“Il ritorno per l’Italia nel settore spazio tra il 2014 e il 2017 è del 4%, pari a 276 milioni di euro”, ha detto Roberto Battiston, presidente dell’Asi. “A 30 anni dalla sua fondazione, l’Asi si è ritagliata un ruolo da protagonista nelle scienze spaziali, nelle tecnologie satellitari con Cosmo SkyMed e nell’esplorazione dell’universo”, ha aggiunto.
“Basti pensare ai 7 astronauti italiani, alla missione Cassini su Saturno, con cui l’Asi ha operato alla pari con la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), per metĂ made in Italy, o al lanciatore Vega e alla quotazione in borsa dell’azienda che lo realizza, l’Avio”.
L’industria italiana ha un ruolo centrale nella ‘space economy’, “uno dei settori che cresce di piĂą – ha concluso Alessandro Profumo, ad di Leonardo, che compie 70 anni – grazie a un bagaglio di competenze d’eccellenza in Europa”.
